Oggi vi parliamo di uno studio fatto da Google e Ipsos che tratta di un’interessante scoperta sull’advertising nelle app mobile.
Le due Aziende si sono uniti a numerosi inserzionisti per studiare l’impatto che hanno le app e le pubblicità al loro interno.
Cosa avranno restituito le analisi? Pubblicità mobile invasiva? No, tutto il contrario.
Le persone considerano i propri smartphone “un’estensione di se stessi” e utilizzano le applicazioni mobile tutto il giorno. Lo studio ha portato alla luce la scoperta che le pubblicità nelle app mobile sono in grado di raggiungere i consumatori in momenti in cui gli altri canali di marketing non riescono.
Riassumiamo i 4 punti fondamentali dello studio di Google e Ipsos:
- La pubblicità in app viene ricordata: il brand e i dettagli dell’annuncio sono rimasti nella mente degli utenti anche dopo averlo visto.
- Esperienza pubblicitaria positiva: gli utenti hanno sentito vicino il brand a loro ed erano propense a leggere le informazioni.
- Forte impatto sugli utenti: gli annunci hanno suscitato delle azioni nei confronti del brand, come consigliare, rispondere ad un invito e addirittura acquistare il prodotto.
- Il feedback è stato significativo: gli annunci erano parte integrante dell’esperienza mobile e non sono stati quindi percepiti come un ostacolo.
Questo interessante studio ha sdoganato molte teorie che considerano l’advertising in app come invasivo e di disturbo nei confronti degli utenti.
La familiarità con cui ormai usiamo i nostri dispositivi mobile ci ha probabilmente portato a considerare normale tutto quello che troviamo nelle applicazioni mobile. Le usiamo costantemente e anche quando vediamo dell’advertising non ne rimaniamo infastiditi, ma anzi accettiamo il messaggio che ci viene offerto.
Questo offerto da Google e Ipsos è un’ulteriore dimostrazione di come il mercato del mobile sia un elemento fondamentale nell’esperienza del consumatore e di come sta cambiando la sua percezione delle abitudini anche in un settore delicato come l’advertising.
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